Mercoledì 14 settembre 1927. Nella redazione sportiva de “L’Impero” viene preparato un articolo che fa il punto sullo stato di salute delle singole squadre alla luce delle prime amichevoli estive. A una decina di giorni dall’inizio del campionato è severo il giudizio su Roma e Livorno, che si sono affrontate la domenica precedente, con vittoria giallorossa per 3-2: «Hanno fatto una scialba partita – si legge sul quotidiano capitolino del 15 settembre 1927 – nessuna delle due squadre è piaciuta e molto dovranno lavorare per soddisfare le legittime speranze dei propri sostenitori».
Soprendenti le sconfitte di Inter e Genoa contro la Comense, che gioca nella serie cadetta, e il pareggio della Juventus sul campo della Cremonese. In forma il Bologna, che ha agevolmente superato il Faenza, mentre il Napoli è reduce da una pesante scoppola contro lo Slavia Sofia, prossimo avversario della Roma in amichevole.
L’attesa e ansie nel mondo del calcio del 1927 non sembrano tanto diverse da quelle del calcio moderno di oggi: «Sono ricominciate per gli appassionati di calcio le preoccupazioni – si legge ancora su “L’Impero” – la squadra del cuore non va, manca ancora l’assieme, il tiro, ecc. ecc. Facce preoccupate si aggirano negli spogliatoi in attesa dei giuocatori per sentire com’è che la squadra non cammina, altri in crocchio parlano del nuovo acquisto che non ha soddisfatto, mentre quel giocatore lasciato libero dalla società era il migliore della squadra, quello che ne avrebbe risolto l’inquadratura e tante altre belle cose. I poveri dirigenti passano frettolosi e comprendono le ansie dei sostenitori, ma il fatto non è nuovo, è quello oramai abituale degli altri anni, perciò nicchiano, aspettano giorni migliori».
Nella foto principale: un gruppo di tifosi romani durante una sfida Audace-Roman del 1925.