MARTEDÌ 3 MAGGIO 1927. Il quotidiano “L’Impero” pubblica, con rammarico, l’indiscrezione che Alba e Fortitudo (nella foto), retrocesse sul campo, non verranno ripescate (insieme con Napoli e Cremonese), nel massimo campionato 1927-28, come speravano in tanti: «Un’autorevolissima autorità politica e sportiva, in pubblico esercizio in presenza di parecchie autorevoli persone dell’ambiente calcistico nazionale, avrebbe detto chiaramente, senza sottintesi, che le carte di Viareggio non verrebbero mutate per nessuna ragione – si legge nell’articolo del 3 maggio 1927 – apprendiamo con vivo rincrescimento però facciamo voti, che qualsiasi decisione favorevole o sfavorevole venga ben presto comunicata affinché ogni società possa regolarsi in tempo come meglio creda». La Carta di Viareggio, dell’agosto 1926, è il documento federale che aveva pianificato la riforma dei campionati in chiave nazionale e professionistica.
Si torna a parlare della Coppa Coni che riprenderà domenica 8 maggio, dopo un lungo stop. L’Alba sarà impegnata a Brescia mentre la Fortitudo ospiterà il Padova a Roma. «La squadra fortitudiana si presenterà mancante del bravo De Micheli – rivela “Il Messaggero” – poiché questa mattina stessa esso è partito alla volta di Napoli, dove andrà a indossare la fiammante divisa dei bersaglieri. Il suo posto verrà molto probabilmente rimpiazzato da Alberto Sansoni».
Infine il direttorio regionale laziale della Federcalcio infligge un’ammonizione a Bechis, allenatore della squadra riserve del Roman, «perché inopportunamente disturbava il regolare andamento della gara riserve Lazio-Roman del 1° maggio».