DOMENICA 30 GENNAIO 1927: A Roma tiene banco l’amichevole di lusso tra la Fortitudo e una rappresentativa di calciatori ungheresi che giocano nel nostro campionato. La festa è disturbata dal maltempo e da qualche defezione di troppo nella formazione magiara, che viene così “rimpolpata” da tre calciatori della Lazio: il portiere Bruno Nicolini, il difensore Luigi Saraceni e il mediano Odoacre Pardini sostituiscono gli assenti Biri, Ivancsicz e Sternberg.
La pioggia, dopo alcuni giorni di sole, inizia a colpire la Capitale intorno alle 14, mezz’ora prima dell’inizio del match. Nonostante le forti raffiche, la scarsa visibilità e un campo che ben presto diventa un pantano, l’arbitro romano Sebastiano Migliarini fa disputare l’intero incontro allo Stadio Nazionale, davanti a un pubblico dimezzato per le condizioni avverse.
L’impegno dei giocatori è apprezzabile, ma lo spettacolo non può essere eccelso a causa del fondo del terreno allentato. Dopo 10 minuti la Fortitudo passa in vantaggio con Danilo Sbrana, che finalizza la predominanza territoriale dei capitolini, mentre il raddoppio si concretizza al 38’, grazie a una conclusione di Giovanni Puerari. Gli ungheresi, trascinati dagli juventini Viola e Hirzer, tentano di raddrizzare la partita, ma cozzano contro l’attenta difesa romana. È anzi la Fortitudo a sfiorare ancora la marcatura, su azioni di rimessa, con Sbrana, Cappa, Puerari e Canestrelli. Il portiere laziale Nicolini, in tutte e quattro le circostanze, è bravo a salvare la porta ungherese.
BOROS È DAVVERO UN DISASTRO
Il quotidiano “L’Impero”, anche in questa occasione, punzecchia ironicamente Endre Boros, ungherese della Fortitudo prestato per l’occasione agli avversari dei rossoblù: «Boros, nonostante fosse inquadrato fra giocatori della sua levatura che sapevano tecnicamente comprenderlo, ha confermato l’impressione disastrosa delle sue esibizioni fatte in compagnia degli scarponi rosso-bleu. Anche tre calci d’angolo, battuti contro Vittori, Boros trovò modo di lanciarli dietro la rete».
Tra i magiari il migliore è Wereb, mentre non sfigurano Hirzer, Viola, Nehadoma e Nicolini. Nella Fortitudo, priva di Ferraris IV convocato in nazionale, brillano Ghisi, impiegato da centromediano, Vittori, De Micheli, Sansoni III, Puerari e Canestrelli.
L’ALBA, SOTTO LA NEVE, BATTUTA 3-0 DALLA PRO VERCELLI
Impegno di campionato per l’Alba-Audace, di scena a Vercelli nel recupero del match sospeso sull’1-1 il 16 gennaio. I bianchi piemontesi si impongono 3-0. L’incontro rischia di saltare ancora una volta a causa di una fitta nevicata nel corso della notte e della mattina, ma gli spalatori si mettono in azione e riescono a rendere il terreno di gioco praticabile in tempo per la gara.
Al 21’ Gardini serve Piccaluga che va al tiro, il portiere romano Ballante respinge il pallone che finisce sui piedi di Ceria, rapido nel ribadire a rete. Al 31’ Ceria fa da assistman per Bajardi, che si libera dei difensori albini e raddoppia. Il tris della Pro Vercelli giunge dopo altri 6 minuti: segna ancora Bajardi, servito stavolta da Gardini.
Nella ripresa i padroni di casa abbassano il ritmo e l’Alba ha un paio di ghiotte occasioni per ridurre le distanze: il portiere Cavanna, zio del 14enne Silvio Piola, è però bravissimo nel difendere la porta della Pro Vercelli. I piemontesi, scossi dal pericolo, si ridestano e sfiorano il poker nell’ordine con Ceria, Zanello, Villa e Piccaluga, ma stavolta è l’estremo difensore romano Ballante a sembrare insuperabile.
SVIZZERA-ITALIA 1-5, FERRARIS RESTA ESCLUSO
La nazionale, impegnata in amichevole a Ginevra (nella foto all’inizio dell’articolo il gruppo azzurro), dilaga battendo 5-1 la Svizzera. Al capitano della Fortitudo Ferraris IV viene preferito l’esperto attaccante Cevenini III, adattato sulla seconda linea, mentre come centromediano viene schierato l’interista Fulvio Bernardini, che approderà alla Roma nel 1928. Poco prima del match il commendator Italo Foschi, presidente della Fortitudo e consigliere federale, si fa portavoce delle perplessità sulla formazione emerse la sera precedente in una chiacchierata tra il futuro patron dell’AS Roma, il segretario federale Giuseppe Zanetti, Vittorio Pozzo e Giovanni Mauro. Foschi prova a convincere Rangone a spostare Cevenini III in attacco, ma il commissario tecnico non cambia idea, non volendo smembrare il consolidato tridente offensivo Baloncieri-Libonatti-Rossetti.
TRIPLETTA DI BALONCIERI, IN GOL ANCHE LIBONATTI E ROSSETTI
La scelta del commissario tecnico è vincente: allo stadio del Servette, in una giornata freddissima (fischio d’inizio alle 15.06 con oltre mezz’ora di ritardo sull’orario previsto), gli azzurri mettono al sicuro il risultato già nel primo tempo, con una doppietta di testa di Baloncieri, un guizzo di Libonatti e un altro del debuttante Rossetti. Per i padroni di casa va a segno Walter Weiler, alla seconda presenza in nazionale. Nella ripresa l’Italia completa la cinquina con un altro gol di Baloncieri (che nel 1950-51 sarà allenatore della Roma) mentre l’arbitro inglese Prince-Cox annulla ulteriori tre gol azzurri per falli o fuorigioco. Alla fine, sportivamente, il pubblico svizzero applaude la prestazione dei nostri. Sugli spalti ci sono anche tanti appassionati giunti dall’Italia, tra i quali una sessantina di dipendenti delle nostre ferrovie, partiti tutti insieme da Milano.
PRO VERCELLI-ALBA AUDACE 3-0
Reti: 21’ Ceria, 30’ e 37’ Bajardi I.
Pro Vercelli: Cavanna; Zanello, Borello; Pensotti, Ardissone, Perino; Ceria, Bajardi I, Villa, Gardini, Piccaluga. All. Soutschek.
Alba Audace: Ballante; Mattei, Bianchi; Berti, Degni, Heger; Chini, Fasanelli, Galluzzi, Caimmi, Ziroli. All. Piselli.
Arbitro: Caironi di Milano.
SVIZZERA-ITALIA 1-5
Reti: 16’ Baloncieri (I), 18’ Libonatti (I), 34’ Baloncieri (I), 37’ Weiler I (S), 40’ Rossetti (I), 65’ Baloncieri (I).
Svizzera: Pasche; Ramseyer, De Weck; Fässler, Von Arx, Neuenschwander; Tschirren, Brand, Weiler I, Abegglen II, Fink. Commissione tecnica: Hogan, Duckworth e Izidor.
Italia: Combi, V. Rosetta, Caligaris; Cevenini III, Bernardini, Janni; L. Conti, Baloncieri, Libonatti, Rossetti, Levratto. Commissario tecnico: Rangone.
Arbitro: Prince-Cox (Inghilterra).
Note: 18.000 spettatori. Capitani Ramseyer e Cevenini III.
FORTITUDO-SELEZIONE UNGHERESE 2-0
Reti: 10’ Sbrana, 38’ Puerari.
Fortitudo: Vittori; De Micheli, Corbjons; Scocco, Ghisi, Sansoni III; Puerari, Cappa, Bianchi, Sbrana, Canestrelli. All. King.
Selezione ungherese: Nicolini; Wereb, Saraceni II; Löwy, Viola, Pardini; Winkler, Nehadoma, Szentgyorgy, Hirzer, Gencsy.
Arbitro: Migliarini di Roma.
Note: sono riportate soltanto le formazioni iniziali. Nel corso della gara sono state effettuate alcune sostituzioni di cui non abbiamo dati completi: nella selezione ungherese è certo l’ingresso in campo di Boros.