Martedì 11 ottobre 1927. La C.I.T.A., Comitato Italiano Tecnico Arbitrale, respinge il reclamo del Livorno contro l’omologazione del risultato della partita del 25 settembre, persa 2-0 sul campo della Roma. I toscani lamentavano il grande ritardo con cui era iniziato il match a causa di un’autobotte dell’irrigazione rimasta impantanata al centro del terreno di gioco del Motovelodromo Appio. A questo punto manca soltanto il placet del direttorio delle divisioni superiori per garantire ai giallorossi i due punti conquistati nel primo turno di campionato.
MATCH DI CARTELLO A ROMA PER IL 26 DICEMBRE
In giornata si riunisce l’Ente sportivo provinciale della Federazione dell’Urbe che stabilisce, tra le altre cose, di organizzare un match di cartello tra una rappresentativa romana e una selezione di un’altra regione italiana per il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano. Viene poi approvata l’istanza di Umberto Guglielmotti, amico di Foschi, dirigente del Partito Nazionale Fascista e presidente onorario della Roma, che chiede la partecipazione di una rappresentanza di tutte le società sportive della Capitale in occasione delle celebrazioni del quinto anniversario della marcia su Roma, previste per il 30 ottobre.
IL NOVARA RICORDA IL PRESIDENTE FORNI
A Novara, durante il consiglio direttivo della locale società piemontese, prossima avversaria della Roma in campionato, il vicepresidente Alberto Tornielli Bellini propone di intitolare il campo di gioco dei piemontesi, in via Cesare Lombroso, a Roberto Forni, deputato e presidente del club, deceduto a 41 anni durante un’esercitazione in aeroplano il 7 ottobre. L’idea è accolta favorevolmente e immediatamente approvata dal consiglio.
Il presidente della Roma Italo Foschi, colpito dalla morte di Forni che, come lui, era nei ranghi del Partino Nazionale Fascista, seguirà la squadra giallorossa nella trasferta di Novara per commemorare il politico piemontese.
Nella foto principale: una formazione del Livorno nella stagione 1927-28.