Novant’anni fa esatti, davanti al pubblico di casa, la Roma dà a tutti l’idea di aver gettato alle ortiche l’occasione di vincere il primo trofeo della sua giovanissima storia. Contro il Modena i giallorossi non vanno oltre il pareggio senza reti nella finale d’andata della Coppa Coni, trofeo di consolazione riservato alle squadre non approdate alle finali scudetto. Nel caldo di luglio la Roma e i “Canarini” si affrontano alle 17.15 al Motovelodromo Appio in un match che vede tornare nella Capitale da avversario Jozsef King, allenatore ungherese che aveva guidato la neonata Roma per qualche settimana, nell’estate del 1927.
I padroni di casa, guidati da mister William Garbutt, schiacciano la formazione ospite per gran parte dei 90 minuti di gioco, ma il match resta inchiodato sullo 0-0 fino al fischio conclusivo dell’attento arbitro Lenti. Il portiere modenese Brancolini è impegnato in più di un’occasione, ma è soprattutto l’attacco romanista ad essere impreciso, oltre che sfortunato (la squadra di Garbutt colpisce tre pali): «La prima linea dei rosso-gialli è quella che maggiormente è mancata alla prova – commenta il quotidiano “Il Messaggero” – scarsa precisione, niente decisione, giuoco arruffato e convulso quanto mai». Soltanto l’esperto centravanti Bussich si salva tra gli attaccanti giallorossi, ma è troppo isolato per poter incidere davvero.
Nel primo tempo Brancolini è impegnato da due conclusioni di capitan Ferraris IV e di Degni. Ci provano anche Fasanelli (colpo di testa a lato di poco), Maddaluno (tiro debole parato da Brancolini) e Bussich (conclusione ancora controllata dal portiere emiliano).
A metà della ripresa la Roma cala vistosamente lasciando spazio al Modena, che nel finale sfiora il gol beffa con Aimi e Zanasi, i cui tiri a rete sono salvati da un concentrato Ballanti.
Sugli spalti del Motovelodromo Appio si nota un gruppetto di tifosi modenesi, giunti dall’Emilia appositamente per la finale di Coppa Coni, mentre i tanti sostenitori romanisti, a fine gara, fischiano delusi per la mancata vittoria.
La conquista della Coppa Coni diventa davvero complicata per i giallorossi, in vista della finale di ritorno in trasferta in programma giovedì 26 luglio alle 18: «Raggiungere a Modena quell’obiettivo che non è stato saputo raggiungere domenica sul campo Appio è impresa disperata ma non impossibile» scrive il quotidiano “Il Messaggero”. Mister Garbutt e i suoi uomini preparano borse e valigie: serve un ultimo sforzo per portare a casa il primo trofeo della storia della Roma.
ROMA-MODENA 0-0
Roma: Ballanti; Mattei I, Corbjons; Ferraris IV, Degni, Rovida; Maddaluno, Fasanelli, Bussich, Bianchi I, Chini Ludueña. All. Garbutt.
Modena: Brancolini; Boni, Sabbadini; Dugoni, Alice, Tedeschini I; Aimi, Zanasi, Carnevali, Mazzoni, Piccaluga. All. King.
Arbitro: Lenti di Genova.
Note: match iniziato alle 17.15, con un quarto d’ora di ritardo rispetto all’orario previsto.
LE PAGELLE DELLA ROMA
Ballanti 6. Non vive una giornata di particolare impegno visti gli scarsi attacchi del Modena, ma «non era nella sua migliore giornata» (L’Impero). Nel finale di gara salva il risultato su conclusioni di Aimi e Zanasi. Gli si devono comunque «rimproverare alcune uscite troppo azzardate» (La Gazzetta dello Sport).
Mattei I 5. «Impreciso, lento e poco potente» (L’Impero).
Corbjons 6,5. Più attento e brillante rispetto al compagno di reparto Mattei.
Ferraris IV 7. Il capitano giallorosso è un muro prezioso a supporto della retroguardia e non si fa sopraffare dalla foga agonistica. Con Degni è il migliore in campo della Roma.
Degni 7. Guida il centrocampo con sagacia sia in fase di costruzione che difensiva. Tenta la conclusione a rete, ben parata da Brancolini. Nel finale di gara Garbutt lo sposta nel suo vecchio ruolo di attaccante alla ricerca del gol della vittoria.
Rovida 6,5. Con Ferraris e Degni completa al meglio il trio della linea mediana.
Maddaluno 5,5. Mai impiegato in campionato, trova invece ancora spazio in Coppa Coni. Non è tra i peggiori: nel primo tempo si fa parare un tiro debole da Brancolini. «Aveva iniziato con bravura, calò gradatamente per confondersi col grigiore generale» (La Gazzetta dello Sport).
Fasanelli 4,5. Assolutamente insufficiente: «Doveva trovarsi indubbiamente male, altrimenti non potremmo giustificare il suo pessimo gioco» (L’Impero). Manca il bersaglio di testa nel primo tempo. «Colpito alcune volte un po’ rudemente dai terzini avversari fu groggy (stordito, n.d.r.) per parecchio tempo e quindi poco utile».
Bussich 6. È l’unico a guadagnarsi la sufficienza nella prima linea romanista: «L’attacco ha avuto in Bussich l’unico uomo all’altezza della situazione, ma egli si è trovato completamente senza compagni laterali e non poteva fare certo di più di quello che ha fatto» (Il Messaggero). «Alternò i suoi soliti difetti ai rari momenti di efficacia» (La Gazzetta dello Sport).
Bianchi I 4,5. Con l’altra mezzala Fasanelli è probabilmente il peggiore della Roma. «Bianchi al posto di Cappa fu addirittura nullo» (La Gazzetta dello Sport).
Chini Ludueña 5. L’ala sinistra italo-argentina delude: viene marcato con successo da Dugoni: «Anche con mezzi un po’ illeciti tanto che fu redarguito spesso dall’arbitro» (La Gazzetta dello Sport).
Nota bene: le pagelle sono da noi ricavate in base ai giudizi dei giornali dell’epoca.