Il nostro 1927. L’attacco della Roma finisce sotto processo

Roma attacco

Lunedì 21 novembre 1927. Il Messaggero, in un articolo in preparazione per il giorno successivo, analizza la crisi dell’attacco della Roma, che finora ha segnato 6 reti in 7 gare di campionato: «Ziroli (ala destra giallorossa, n.d.r.), si sa, è un po’ scontroso. È soprattutto scontroso quando vede che le sue bellissime azioni, il suo faticoso lavoro, viene miseramente sciupato dalla povertà di mezzi di alcuni compagni di linea. Chini (ala sinistra, n.d.r.) è anche lui un po’ come Ziroli: si arrende dopo un po’ che ha visto inutili i suoi sforzi generosi. Bussich invece è un lottatore di razza: prosegue imperterrito anche quando vede le sue migliori azioni sciupate miseramente, arriva a dieci metri dalla rete, ma qui il pallone il più delle volte va alle nuvole. E il quintetto non può armonizzare con questa tisi che lentamente lo mina. È una lenta consunzione che piega fatalmente la squadra».

Fasanelli Roma

Cesare Augusto Fasanelli, mezzala della Roma

VIA FASANELLI E LARGO AI GIOVANI
Il quotidiano romano invoca l’impiego, se necessario, di qualche giovane finora poco considerato dall’allenatore giallorosso Garbutt: «Si potrebbero ad esempio sperimentare nuovamente Toto (Antonio, n.d.r.) Bianchi, Bossi – un giovanissimo di buone promesse – Mazzi ed eventualmente altri. E quando proprio si vedesse che nessuno di questi potrebbe andare, allora sarebbe preferibile vedere in campo una nuova formazione della seconda linea, riportando l’astuto Pierino Rovida al suo posto d’inside (mezzala, n.d.r.). Non si dica che con ciò si verrebbe a minare l’efficienza della linea mediana perché ci sono almeno altri tre uomini capaci di tenere più che onorevolmente il posto di half sinistro: Scocco, Carpi e Zamporlini. Noi crediamo che il problema della prima linea potrebbe avere una buona risoluzione togliendo Fasanelli e mettendo al suo posto Rovida».

Nella foto all’inizio dell’articolo: Arturo Chini Ludueña, ala sinistra della Roma (figurine Erredì).

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