GIOVEDÌ 1 SETTEMBRE 1927. Nella giornata odierna viene rilasciata la tessera di socio arbitro dell’Associazione Sportiva Roma al 31enne Vincenzo Biancone, che sarà per oltre quarant’anni un uomo cardine della società giallorossa. Inizialmente, al momento della compilazione dell’ordine del giorno numero 1 del 22 luglio, Biancone era stato inserito nella commissione tecnica del club salvo poi non farne più parte ufficialmente nell’organigramma pubblicato il 31 agosto 1927: Biancone, probabilmente, non era ancora intenzionato a lasciare la carriera di direttore di gara e così il giorno successivo sceglie di diventare socio arbitro giallorosso piuttosto che assumere un incarico dirigenziale.
Nella prima stagione della sua storia la Roma può contare su 232 tessere di socio vitalizio, 120 di socio benemerito, 103 di socio temporaneo, 14 di socio arbitro (tra cui quella di Biancone) e 4 di socio frequentatore.
Calciatore nell’Esperia e nell’Audace tra il 1912 e il 1920, successivamente Biancone era diventato dirigente dell’Alba intraprendendo poi la carriera di arbitro. Continuerà a fare il direttore di gara fino al 1932, anche in Serie A, per poi scegliere finalmente di diventare a tempo pieno dirigente della Roma.
Il settimanale satirico sportivo “Il Tifone” in edicola il 1° settembre 1927 torna a parlare dell’ammissione della Roma nella Divisione Nazionale, la Serie A dell’epoca, pubblicando una vignetta emblematica. Dal disegno, che raffigura un’arena in cui la Lupa capitolina fronteggia, agguerriti più che mai, la zebra della Juve, i diavoli del Milan e il toro del Torino, si intuisce che la Roma non avrà vita facile all’esordio in campionato e che il suo sudato ingresso nella Divisione Nazionale non ha trovato consensi unanimi.
Nella foto principale all’inizio dell’articolo: Vincenzo Biancone portiere in una formazione dell’Audace Roma.