«Ho sollevato la coppa e non l’ho data a nessuno. Tutti mi dicevano “dai, Giacomo, passiamocela” e io “lascia stare, sono io il capitano”. Feci il giro di tutto il campo con la coppa in mano. Lo stadio era pienissimo, fu una grande soddisfazione». Così, a distanza di oltre mezzo secolo, Giacomo Losi ricordava nel libro “Roma Story” (Edizioni della Sera) il trionfo della Roma in Coppa delle Fiere nel 1961. Felice per la storica vittoria, il capitano della Roma tenne il trofeo tutto per sé, senza passarlo ai compagni come solitamente si fa.
È l’11 ottobre 1961, 55 anni fa esatti, quando i giallorossi superano per 2-0 gli inglesi del Birmingham City aggiudicandosi l’unica coppa europea della loro storia, progenitrice della Coppa Uefa e dell’attuale Europa League. La Coppa delle Città di Fiere (in francese “Coupe des villes de foires”; in inglese “Inter-Cities Fairs Cup”), questo il nome completo, viene organizzata da un prestigioso comitato ad hoc con sede a Basilea ed era stata creata nel 1955 dallo svizzero Ernst Thommen, vicepresidente della Fifa, dall’inglese Stanley Rous, all’epoca segretario della Football Association (poi eletto presidente della Fifa nel 1961), e da Ottorino Barassi, presidente della Federcalcio e membro della Fifa.
GIALLOROSSI SCIUPONI A BIRMINGHAM
Il torneo, in quelle edizioni iniziali, si prolunga per periodi superiori alle classiche stagioni calcistiche: la prima edizione inizia nel giugno1955 per concludersi quasi tre anni più tardi, nel maggio 1958. La seconda si prolunga dal settembre 1958 al maggio 1960 mentre la terza, vinta dalla Roma, “sfora” di poco iniziando nel settembre 1960 e concludendosi un anno più tardi, all’inizio della stagione 1961-62.L’11 ottobre 1961 la Roma, che sfida il Birmingham all’Olimpico con fischio d’inizio alle 15 sotto un bel sole autunnale, ha l’obbligo di vincere dopo il pareggio del 27 settembre nella finale d’andata al St Andrew’s Stadium. In terra inglese i giallorossi, in vantaggio per 2-0 grazie a una doppietta di “piedone” Manfredini (capocannoniere del torneo con 12 reti), si erano fatti raggiungere negli ultimi 12 minuti di gara dai gol dell’ala destra Hellawell (che giocava anche a cricket) e delle mezzala gallese Orritt.Per evitare la “bella” la Roma, guidata in panchina dall’argentino Luis Carniglia, non può permettersi distrazioni. Il Birmingham in semifinale ha eliminato l’Inter di Helenio Herrera, ma non è un avversario irresistibile (nella stagione precedente è giunto 19° salvandosi dalla retrocessione per il rotto della cuffia), eppure il modo di giocare all’inglese, sempre molto fisico, è temuto dai nostri. In panchina c’è l’ex portiere Gil Merrick, che dopo una carriera spesa tra i pali dei “Blues” (disputando anche 23 gare in nazionale), ne è diventato allenatore da poco più di un anno.
TANTI COLPI PROIBITI, GLI INGLESI PROVOCANO
Lo Stadio Olimpico è riempito da 60 mila spettatori, nonostante uno sciopero dei mezzi pubblici e la gara fissata di mercoledì. Come prevedibile, gli inglesi impostano il match sullo scontro fisico, per intimidire i giallorossi. I padroni di casa partono a spron battuto, creando quattro occasioni da rete con Menichelli (due volte), Lojacono e Angelillo, ma poi calano vistosamente, lasciando l’iniziativa al Birmingham. La partita è “spaccata” a metà primo tempo dai brutti falli di Farmes su Menichelli (che finirà la gara con una sospetta lussazione alla mandibola e una forte botta a una coscia) e di Smith su Orlando. Il tecnico Carniglia, imbestialito, entra sul terreno di gioco spintonando il capitano inglese Bloomfield e di lì a poco si rischia la scazzottata con protagonisti Lojacono (che tocca persino l’arbitro) e Fontana, che sferra un pugno a Smith. L’arbitro francese Schwinte riesce a fatica a calmare gli animi, senza peraltro prendere provvedimenti, ma la Roma ne esce innervosita: gioca male, lasciando l’iniziativa ai “Blues” e puntando soprattutto sul contropiede.
I GOL DELLA VITTORIA GIALLOROSSA
Nell’intervallo però Carniglia scuote i suoi ragazzi e la Roma, nella ripresa, fa suo il match e la Coppa delle Fiere. Al 56’ arriva la rete del vantaggio con un’azione corale: scambio Lojacono-Manfredini-Lojacono, tiro di “Cisco” respinto dal portiere Schofield e intervento scomposto del terzino Farmer, che nel tentare di liberarsi della pressione di Lojacono, tocca nella propria rete.
Dopo la reazione del Birmingham, che sfiora il pareggio tre volte con Harris, Singer e Orritt, e l’ennesimo errore dell’arbitro, che non vede una respinta di pugno di Farmer su cannonata di Menichelli, la Roma chiude i conti: prima Manfredini manca il gol in tre occasioni colpendo anche un palo, poi il mediano Pestrin, con un tiro potente su un veloce ribaltamento di fronte, firma il definitivo raddoppio. Roma e la Roma fanno festa, dagli spalti parte pure qualche coro a favore di Anacleto Gianni, il presidente giallorosso, talvolta contestato in passato. E intanto Giacomino Losi fa il suo giro di campo ebbro di gioia, stringendo a sé la Coppa delle Fiere (consegnatagli dal neopresidente della Fifa Stanley Rous), senza darla a nessuno. Quella resterà per sempre una delle pagine indimenticabili della storia della Roma.
Mercoledì 11 ottobre 1961, Roma (Stadio Olimpico), ore 15
ROMA-BIRMINGHAM CITY 2-0 (andata 2-2)
Reti: 56’ Farmer autorete, 90’ Pestrin.
Roma: Cudicini, Fontana, Corsini, Pestrin, Losi (cap.), Carpanesi, Orlando, Lojacono, Manfredini, Angelillo, Menichelli. Allenatore: Luis Carniglia.
Birmingham City: Schofield, Farmer, Sissons, Hennessey, Smith, Beard, Hellawell, Bloomfield (cap.), Harris, Orritt, Singer. Allenatore: Gilbert Merrick.
Arbitro: Pierre Schwinte (Francia).
Note: 55 mila spettatori per un incasso di poco meno di 22 milioni di lire.