Quali sono gli inni dedicati alla Roma che vi piacciono di più? Personalmente considero quello ufficiale di Antonello Venditti, “Roma, Roma, Roma”, fuori classifica per valore e bellezza. A tal proposito qualche giorno fa sono stati i 40 anni del brano, come ha raccontato Adriano Stabile in questo bell’articolo su Roma Post. In realtà il vero titolo del brano è “Roma (non si discute, si ama)”, e ancora oggi viene cantato allo Stadio Olimpico prima della partita.
Roma Roma Roma,
core de ‘sta città,
unico grande amore
de tanta e tanta gente,
che fai sospira’.
Roma Roma Roma,
lassace canta’,
da ‘sta voce nasce un coro,
so centomila voci che hai fatto innamora’.
Roma Roma bella,
t’ho dipinta io,
gialla come er sole,
rossa come er core mio.
Roma Roma mia,
nun te fa incanta’,
tu sei nata grande
e grande hai da resta’.
Roma Roma Roma,
core de ‘sta città,
unico grande amore,
de tanta e tanta gente,
c’hai fatto innamora’.
Ma ci sono altri inni della Roma, come per esempio la Canzona di Testaccio di Toto Castellucci, che mi insegnò mia nonna. Fantastico!
Cor core acceso da ‘na passione
undici atleti Roma chiamò,
e sott’ar sole der Cuppolone
‘na bella maja a du’ colori je trovò”.
Li du’ colori de Roma nostra
oggi signora der futtebbal,
non più maestri né professori
mo’ so’ dolori
perché Roma ce sa fa’.
C’è Masetti ch’è primo portiere,
De Micheli scrucchia ch’è ‘n piacere,
poi c’è quer torello de Bodini
cor gran Furvio Bernardini
che dà scòla all’argentini.
Poi c’è sta Ferraris er mediano,
bravo nazionale e capitano.
Chini, Fasanelli e Costantino,
co’ Lombardo e co’ D’Aquino;
Vorche è ‘n mago pe’ segna’!
Campo Testaccio
c’hai tanta gloria,
nessuna squadra ce passera’.
Ogni partita
è ‘na vittoria,
ogni romano è n’bon tifoso e sa strilla’.
Petti d’acciaio, astuzia e core
corpi de testa da fa ‘ncanta’.
Passaggi ar volo co’ precisione
vola er pallone che la rete va a trova’.
Quanno che ‘ncomincia la partita
ogni tifosetta se fa ardita,
strilla Forza Roma a tutto spiano co’ la bandieretta ‘n mano
perché c’ha er core romano.
L’ala centra e Vorche tira e segna,
questo è er gioco e Roma ve lo ‘nsegna!
Cari professori appatentati
siete belli e liquidati
perché Roma ce sa fa’.
Semo giallorossi e lo sapranno
tutti l’avversari de st’artranno.
Fin che Sacerdoti ce sta accanto
porteremo sempre er vanto
Roma nostra brillerà.
Come non amare poi il Forza Roma di Lando Fiorini che accompagnò lo Scudetto del 1983? Personalmente ho un bel ricordo legato anche al 2001 quando per le strade della Garbatella veniva diffuso dagli altoparlanti di un furgoncino durante una delle tante feste post 17 giugno.
Semo romani
ma romanisti de più,
semo orgogliosi
tifamo solo per te.
Se vinci o perdi
nun cambia niente perché
semo sportivi
ma vinci e meglio sarà.
Forza Roma,
forza lupi,
questa è l’ora de mostrar quanto valemo.
Forza lupi,
forza Roma
quando entrate in campo er core ce se ‘nfoca.
Noi c’avemo er core grosso
mezzo giallo e mezzo rosso,
er tifoso romanista
dei tifosi è sempre er più.
Lo stadio è pieno,
la Curva Sud è pe’ noi,
coraggio lupi
noi semo tutti co’ voi.
Bandiera ar vento,
le trombe che squilleno già,
sei troppo forte,
nessuno te po’ supera’.
Forza Roma,
forza lupi,
questa è l’ora de mostrar quanto valemo.
Forza lupi,
forza Roma,
quando entrate in campo er core ce se ‘nfoca.
Noi c’avemo er core grosso
mezzo giallo e mezzo rosso,
er tifoso romanista
dei tifosi è sempre er più.
Forza Roma,
forza lupi,
questa è l’ora de mostrar quanto valemo.
Forza lupi,
forza Roma,
quando entrate in campo er core ce se ‘nfoca.
Noi c’avemo er core grosso
mezzo giallo e mezzo rosso,
er tifoso romanista
dei tifosi è sempre er più.
Un posto d’onore spetta ovviamente anche a Grazie Roma, sempre di Venditti, brano scritto sempre per il secondo scudetto, e oggi diffuso allo stadio dopo la partita in caso di vittoria. Tra gli inni della Roma questo è senz’altro il più popolare.
Dimmi cos’è che ci fa sentire amici
anche se non ci conosciamo,
dimmi cos’è che ci fa sentire uniti
anche se siamo lontani.
Dimmi cos’è, cos’è
che batte forte, forte, forte in fondo al cuore,
che ci toglie il respiro e ci parla d’amore.
Grazie Roma,
che ci fai piangere e abbracciarci ancora,
grazie Roma,
grazie Roma,
che ci fai vivere e sentire ancora una persona nuova.
Dimmi cos’è, cos’è
quella stella grande grande in fondo al cielo,
che brilla dentro di te
e grida forte forte dal cuore.
Grazie Roma,
che ci fai piangere e abbracciarci ancora,
grazie Roma,
grazie Roma
che ci fai vivere e sentire ancora una persona nuova.
Dimmi chi è che mi fa senti’ importante
anche se non conto niente,
che me fa re quando sento le campane
la domenica mattina.
Dimmi chi è, chi è
che me fa campa’ sta vita così piena de problemi
e che mi dà coraggio se tu nun me vuoi bene.
Grazie Roma,
che ci fai piangere e abbracciarci ancora.
Grazie Roma,
grazie Roma, che ci fai vivere e sentire ancora una persona nuova..
Vi segnalo, inoltre, una curiosa canzone cantata dal mitico Pato Moure, il fratello di latte di Falcao, per anni volto noto dello storico programma televisivo Goal di Notte di Michele Plastino, che forse in pochi ricordano. Fatevi due risate.
Per restare a brani dedicati alle grandi vittorie, vi segnalo l’omaggio del rapper Brusco alla squadra vittoriosa nel 2001, intitolato “Quando gioca l’As Roma”. Ecco un passaggio molto divertente:
“Cafu, sulla fascia destra va su e giù, come un pendolino no che non se ferma più
Candela, voilà doppio passo e se ne va, poi torna in difesa a da ‘na mano a Zebina
Tommasi, ogni volta lui se immola, quando sta in campo la Roma vola”
Tra le mie preferite c’è senz’altro “Mai sola mai” di Marco Conidi, un brano molto intimo e dai forti connotati di romanismo.
https://www.youtube.com/watch?v=dfqrVYB_6xo
Testo Mai sola mai di Marco Conidi 🎵
Cosa sei per me, spiegarlo non è facile,
una parola sola, tu sei la Roma.
Sei il primo gioco che facevo da bambino
e che ci gioco ancora, tu sei la Roma.
Ricordo che quand’ero ragazzino
sognavo di essere Agostino
e dare calci alle paure.
Ci sono stati giorni amari che
c’avevo solamente te e poco altro per star bene.
C’eri tu e qualche amico in più,
quante volte in un tuo abbraccio
ho preso coraggio.
A te, a te che sei la mia Roma,
a te che non sarai mai sola
perché non hai lasciato mai me.
A te, a te la mia fedeltà,
il mio coraggio, la lealtà
e la mia voce nella gola.
A te che sei la mia Roma,
ovunque tu sarai, mai sola mai.
Cosa sei per me, spiegarlo non è facile,
ciò che mi consola, tu sei la Roma.
Guarda questa gente che ti segue e s’innamora,
devi esserne orgogliosa, tu sei la Roma.
Sei tu che dài speranza a una città,
che dai orgoglio e dignità
e che ridai qualche rivincita.
Sarai tu quell’amico in più
e quante volte in un tuo abbraccio
troverò coraggio.
A te, a te che sei la mia Roma,
a te che non sarai mai sola,
perché non hai lasciato mai me.
A te, a te la mia fedeltà,
il mio coraggio, la lealtà,
la mia voce nella gola,
a te che sei la mia Roma,
ovunque tu sarai, mai sola mai.
Una menzione merita anche “Magica Roma (Tu per noi)” di Max Buttarelli, e infine una curiosità: esiste un inno della Roma che risale al 1962 e che potete ascoltare su Youtube, cantato dal grande reuccio Claudio Villa, dal titolo “Forza Roma”. Sul retro di questo 45 giri era incisa la canzone Primavera Romana. Chiudiamo con “La Società dei Magnaccioni”, vero e proprio inno del popolo romano. E ricordate sempre che “Quando l’inno s’alzerà, tutto il Mondo tremerà”.
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