Mercoledì 21 dicembre 1927. La fine dell’autunno è gelida in tutta Italia: a Roma il termometro non va oltre i 4 gradi di massima toccando lo zero di temperatura minima. Non c’è però la possibilità di fermarsi perché anche a Natale il campionato di calcio si disputerà regolarmente: la Roma, d’accordo con il proprio avversario, fa richiesta di posticipare la gara casalinga con La Dominate al 26 dicembre così come hanno già ottenuto di fare anche Napoli e Milan, che si affronteranno al Campo dell’Ilva di Bagnoli nel giorno di Santo Stefano.
In casa giallorossa c’è curiosità per l’impegno in nazionale di Attilio Ferraris e Giovanni Degni, che il giorno successivo saranno in campo a Bologna, per una partitella di allenamento in vista di Italia-Svizzera del 1° gennaio 1928. Se Ferraris è già un habitué della maglia azzurra, per Degni la chiamata del commissario tecnico Rangone è una piacevole sorpresa, nonché una responsabilità non indifferente: «Per Degni si tratta di una prova che dovrà indicare se il simpatico e valoroso atleta romano può ambire al difficile ruolo di centromediano – scrive “Il Messaggero” – dopo il tramonto di Burlando e l’attuale periodo grigio di Bernardini, la classe dei mediani italiani non ha ancora messo in luce un degno successore dei due grandi atleti. […] Non rimaneva che esaminare il romano Degni che per continuità di forma, per classe, per padronanza di giuoco, si presenta l’elemento più adatto all’esperimento odierno. Giovanni Degni, forse il più bell’attaccante che Roma ha posseduto, è da un pezzo uno dei migliori centrosostegni che militino nelle squadre italiane».
Rammarico per l’altro giallorosso Pierino Rovida, che non può vestire la maglia azzurra a causa di un infortunio che lo tormenta da qualche settimana: «Il commissario unico cav. Rangone aveva telegrafato alla presidenza dell’A.S. Roma pregando di inviare a Bologna i giocatori Ferraris, Degni e Rovida, ossia la completa seconda linea dello squadrone giallorosso dell’Urbe – rivela “Il Messaggero” – alla volta di Bologna sono partiti però soltanto Ferraris e Degni poiché, come noto, Rovida non si trova attualmente in condizioni di poter ben figurare».
Nella foto all’inizio dell’articolo: Pierino Rovida in un disegno di Lazzari pubblicato da “Il Messaggero” del’8 ottobre 1927.