Martedì 29 novembre 1927. La Roma di William Garbutt inizia la preparazione per la prossima partita di campionato, da disputare in trasferta con la Pro Patria. La formazione di Busto Arsizio, che ha due punti in meno dei giallorossi in classifica, è reduce da tre sconfitte consecutive, contro Casale (3-2 fuori casa), Juventus (6-2 a Torino) e Modena (2-1 a Busto Arsizio). Finora, in campionato, ha vinto soltanto una gara su 7, a Genova contro La Dominante (3-2 il 16 ottobre).
Alla guida tecnica della squadra bustocca c’è l’ungherese Imre János Bekey, inediatosi da pochi giorni, mentre la parte atletica è curata dal 32enne Carlo Speroni, ex campione di 5.000 metri, 10.000 e della maratona, con tre partecipazioni alle Olimpiadi (1912, 1920 e 1924). I giocatori più interessanti della Pro Patria sono i giovani Mario Varglien e Carlo Reguzzoni. Varglien, mediano di quasi 22 anni, nell’estate successiva passerà alla Juventus di cui diventerà colonna per 14 stagioni, vincendo cinque scudetti e due Coppe Italia. Fratello maggiore di Giovanni, anche lui bandiera della Juve, Mario Varglien sarà anche allenatore della Roma, al momento della rinascita dopo la Serie B, nella stagione 1952-53. Da calciatore disputerà una sola gara in nazionale, proprio a Roma contro la Francia il 17 febbraio 1935 (successo azzurro per 2-1).
Carletto Reguzzoni, che all’epoca ha 19 anni, è invece una promettente ala sinistra alle prime gare nel massimo campionato, ma già pieno di talento. In questa sua stagione d’esordio sarà capace di realizzare 10 reti in 17 presenze. Calciatore dalla carriera lunghissima, nel 1930 passerà al Bologna diventandone perno d’attacco nello squadrone “che tremare il mondo fa”. Chiuderà la carriera nella “sua” Pro Patria, in Serie A, a quasi 40 anni.
Nella foto all’inizio dell’articolo: una formazione della Pro Patria 1927-28.