In una caldissima domenica di fine luglio la Roma vince il primo trofeo della propria storia, la Coppa Coni, a poco più di un anno dalla fondazione del 7 giugno 1927. Dopo i pareggi nelle due finali con il Modena (l’andata del 22 luglio nella Capitale e il ritorno del 26 in terra emiliana), e dopo aver cortesemente rifiutato l’assegnazione ex aequo del trofeo, i giallorossi di William Garbutt trovano la forza di vincere 2-1 lo spareggio dello stadio Comunale di Firenze.
Il tecnico inglese della Roma, che combatte la calura indossando camicia bianca, pantalone chiaro e cappello di paglia, dà nuovamente spazio ai carneadi Maddaluno e Bossi per il quintetto offensivo, confidando nella buona forma del centrocampo (capitan Ferraris, Degni e Rovida), il reparto migliore della squadra.
Il Modena è privo di Carnevali, infortunatosi nel ritorno del 26 luglio, e di Zanasi mentre il terzino sinistro Sabbadini si fa male durante il primo tempo in uno scontro con Bussich, costringendo il tecnico King a spostare l’ala destra Aimi al suo posto.
Il match è duro e nervoso, con qualche colpo proibito di troppo. Al 20’ Maddaluno entra in area avversaria, viene falciato da Aimi e vola a terra con una capriola: l’arbitro Mattea non ha esitazioni concedendo il calcio di rigore alla Roma. Il penalty viene contestato a lungo dai “Canarini”, mentre i giallorossi ne approfittano per consultarsi con Garbutt e decidere chi si presenterà sul dischetto. Viene scelto il terzino rigorista Corbjons che non fallisce la trasformazione con una conclusione centrale e fortissima.
Il forcing del Modena è premiato allo scadere del primo tempo con “Ghega” Mazzoni, futuro romanista, che firma il pareggio su cross da destra di Manzotti. Nella ripresa i “Canarini” si riversano all’attacco, ma la Roma tiene botta grazie anche alle prodezze del portiere Ballanti.
Dopo il pari dell’andata (0-0 a Roma) e quello del ritorno (2-2 a Modena), anche lo spareggio di Firenze si chiude senza vincitori (1-1), ma stavolta sono previsti, da regolamento, i tempi supplementari. È proprio nell’extratime, con le forze ormai allo stremo, che la Roma trova il guizzo del trionfo: al 5’ del secondo tempo supplementare Fasanelli scorge con lo sguardo Bussich, servendolo in velocità; il centravanti giallorosso, altre volte accusato di imprecisione, non manca l’appuntamento con il gol dell’apoteosi giallorossa, controllando il pallone per poi trafiggere Brancolini.
Al fischio finale di Mattea il presidente romanista Renato Sacerdoti e il fondatore giallorosso, ed ex presidente, Italo Foschi si abbracciano commossi sugli spalti del Comunale di Firenze per poi scendere in campo e complimentarsi con i calciatori.
A Roma una folla di tifosi attende notizie a piazza Colonna, di fronte alla sede del giornale “Il Tifone” (secondo alcune fonti si tratterebbe della sede romana della “Gazzetta dello Sport” o del “Messaggero”), dove a un certo punto viene appeso un cartello con il risultato della finalissima di Firenze. A via del Corso e nelle strade limitrofe scoppia la festa, con la gente che blocca il traffico in direzione di corso Umberto.
Il Modena tenterà di sovvertire il verdetto del campo presentando ricorso per errore tecnico, lamentandosi dell’arbitraggio di Mattea, soprattutto in occasione del rigore di Corbjons. Un mese più tardi, il 30 agosto 1928, la C.I.T.A. (Commissione Italiana Tecnica Arbitrale) boccerà il reclamo degli emiliani mettendo il sigillo al successo romanista. Corbjons, autore del primo gol, sarà premiato con un orologio dalla Roma che però riceverà la Coppa Coni soltanto parecchi mesi più tardi: Ferraris e compagni alzeranno il trofeo nell’intervallo di una gara di campionato del 24 febbraio 1929, vinta sulla Triestina per 4-0.
ROMA-MODENA 2-1 d.t.s.
Reti: 22’ Corbjons su rigore (R), 45’ Mazzoni (M), 110’ Bussich (R).
Roma: Ballanti; Mattei I, Corbjons; Ferraris IV, Degni, Rovida; Maddaluno, Fasanelli, Bussich, Bossi, Chini Ludueña. All. Garbutt.
Modena: Brancolini; Boni, Sabbadini; Dugoni, Alice, Tedeschini I; Aimi, Bellei, Manzotti II, Mazzoni, Piccaluga. All. King.
Arbitro: Mattea di Torino.
Note: spareggio giocato a Firenze.
LE PAGELLE DELLA ROMA
Ballanti 7. Provvidenziale e spettacolare con svariati interventi soprattutto nella ripresa e durante i supplementari. «Un elogio particolare va rivolto all’atletico, valorosissimo Ballanti al quale i romani devono molto della vittoria odierna» (La Gazzetta dello Sport).
Mattei I 7. “Bibbitone” è il migliore in campo tra i giallorossi: attento in marcatura, contiene i tentativi offensivi degli emiliani.
Corbjons 7. “Moschino”, dopo un conciliabolo con mister Garbutt, si prende la responsabilità del rigore del primo gol, senza fallire.
Ferraris IV 6,5. Nonostante il caldo e la stagione logorante il capitano giallorosso ha ancora tanta benzina in corpo.
Degni 6,5. Guida il centrocampo con la consueta sagacia.
Rovida 6,5. Degno compagno di Degni e Ferraris sulla linea mediana, vero punto di forza della Roma nelle tre finali contro il Modena.
Maddaluno 6,5. Veloce e sgusciante, ha il merito di provocare il rigore del rimo gol romanista.
Fasanelli 6,5. Fornisce a Bussich il geniale assist del gol della vittoria. È il capocannoniere della Roma in Coppa Coni con 9 reti in 14 presenze.
Bussich 7. Il centravanti triestino di Spalato si fa trovare pronto al fondamentale appuntamento con il gol del trionfo romanista. Finalmente convincente.
Bossi 5,5. Paga il tributo dei suoi 19 anni di età facendosi notare poco.
Chini Ludueña 5,5. Arrivato in riserva di energie a fine stagione, non brilla come già accaduto nelle altre due gare con il Modena.