SABATO 2 LUGLIO 1927. Mentre l’Alba (che il giorno successivo affronterà la Lazio in amichevole) è già sicura del successo a tavolino per forfait nel match contro l’Andrea Doria, la Fortitudo si appresta a disputare l’ultima giornata della Coppa Coni 1927, sul campo della Cremonese. I rossoblù di Rione Borgo sperano ancora di agguantare il primo posto nel girone B e di andare così a disputare la finalissima del torneo contro l’Alessandria, già sicura della vittoria nel girone A. Per ottenere ciò la Fortitudo deve vincere sul campo della Cremonese e sperare che il Casale, appaiato alla formazione di Attilio Ferraris, non faccia lo stesso in casa con il Modena.
Il quotidiano di Cremona “Il Regime Fascita”, nel presentare il match, analizza l’alta posizione in classifica dei romani e sottolinea come la Cremonese abbia il miglior attacco del girone B (25 reti realizzate): «Il lato più interessante di questa contesa viene appunto offerto dal fatto che la Fortitudo è passata al comando del girone – si legge sul quotidiano lombardo, progenitore dell’odierno “La Provincia di Cremona” – ciò, stando alla logica sportiva, dovrebbe denotare una forza ed una efficienza di squadra, ma invece non si può affermare in pieno una tale realtà essendo notorio che ha salito a larghi passi la non facile scala della classifica per i diversi forfaits di cui ha beneficiato. Questo particolare acuisce in noi la curiosità di vedere al lavoro i compagni di Ferraris, che per altro hanno dimostrato di aver compiuto qualche notevole progresso dall’epoca dei campionati a questa parte».
L’incontro tra Cremonese e Fortitudo, nonostante sia estate piena, è fissato allo Stadio Giovanni Zini per le ore 15.30. Dirigerà la gara l’arbitro Ettore Mangano della sezione di Milano.
Nella foto: una suggestiva immagine della Fortitudo, risalente alla stagione 1925-26.