Sabato 22 ottobre 1927. Vigilia di Cecoslovacchia-Italia a Praga, prima partita per gli azzurri di Rangone nella Coppa Internazionale, nuovo prestigioso torneo per le nazionali europee. I padroni di casa sembrano un ostacolo insormontabile dall’alto di un’imbattibilità che dura da oltre un anno (l’ultimo ko è datato 28 settembre 1926, 1-2 in casa contro l’Austria) con un bilancio di 7 vittorie e 2 pareggi (di cui uno proprio contro l’Italia, il 20 febbraio 1927 a Milano): «Negli ambienti calcistici di qui – scrive l’inviato a Praga per “La Stampa” (non è specificato, ma probabilmente si tratta di Vittorio Pozzo) – quantunque si apprezzi molto la nostra nazionale, si ha la certezza di una vittoria della squadra cecoslovacca. Questa certezza viene dalle recenti affermazioni della compagine di questi calciatori sulle nazionali dell’Austria (2-0 il 18 settembre 1927 a Praga, n.d.r.) e dell’Ungheria (2-1 il 9 ottobre 1927 a Budapest, n.d.r.)».
FERRARIS NON CONVOCATO DAL CT RANGONE
Nell’ultima partita disputata a Praga dalla nostra nazionale, il 28 ottobre 1926, Attilio Ferraris, alla seconda presenza in azzurro, aveva fatto il suo debutto da titolare: quel giorno però l’Italia era uscita sconfitta per 3-1 dallo Stadion Slavii. Il capitano della Roma stavolta non è stato convocato dal ct Rangone e l’unico rappresentante della Capitale, in assenza di calciatori giallorossi, è il romano Fulvio Bernardini, che sarà titolare nella linea mediana.
Nella foto principale: Fulvio Bernardini.