Sabato 17 dicembre 1927. Vigilia della gara in trasferta della Roma sul campo del Livorno: in serata, a mezzanotte, parte dalla Capitale un treno di tifosi romanisti al seguito della squadra nella città toscana. La trasferta, organizzata direttamente dalla società giallorossa, prevede una spesa di 75 lire (pagate nei giorni precedenti presso la sede sociale di via degli Uffici del Vicario) per il viaggio notturno, andata e ritorno, in seconda classe.
La squadra giallorossa, arrivata in giornata al Palace Hotel di Livorno, viene accolta da un’orchestra che suona musica mentre donne sexy e poco vestite ballano e ammiccano ai calciatori della Roma: «Mattei, il popolare bibitone, che di queste cose se ne intende, fuggì la compagnia e dietro una pianta, indisturbato, andava ammirando tanta grazia di Dio – racconta “L’Impero” del 23 dicembre 1927 – però fu scoperto in tempo e fu subito preso sotto la benevola e paterna protezione di mister Garbutt. Solo Fasanelli ebbe il permesso di rimanere in contemplazione e questo in omaggio alle sue virtuose abitudini, ma i maligni dicono che la notte il veloce inside (mezzala, n.d.r.) della Roma abbia molto pensato a quei momenti deliziosi e provocanti, tanto che sul campo (il giorno successivo, n.d.r.) dava segni manifesti di una provocata stanchezza».
Il Livorno, avversario dei giallorossi, ha chiuso il girone d’andata del massimo campionato all’ottavo posto nel girone B, un punto indietro rispetto alla Roma. Nella formazione labronica, allenata dall’ex tecnico giallorosso Pietro Piselli, l’uomo più pericoloso è il centravanti Mario Magnozzi, che conta finora 17 presenze e 5 reti in nazionale. In ottima forma l’ala sinistra Paolo Silvestri, autore di una doppietta nel match vinto 5-3 dai toscani sul Modena l’8 dicembre.
La commissione tecnica della nazionale svizzera, formata dagli inglesi Jimmy Hogan, Teddy Duckworth e dall’ungherese Kürschner Izidor, rende noti i convocati per la sfida contro l’Italia, in programma a Genova il 1° gennaio 1928. Nel gruppo ci sono capitan Rudolf Ramseyer, il bomber Max Abegglen, suo fratello minore Andrè “Trello”, 18enne fresco di debutto nella selezione elvetica a novembre, e il centravanti Willy Jäggi.
Previsto l’esordio in difesa del terzino dell’Étoile Carouge F.C. John Dubouchet. Nel gruppo degli azzurri, che stanno preparando l’incontro con un allenamento ogni sette giorni per tre settimane, ci sono i romani Fulvio Bernardini e Attilio Ferraris.
Nella foto all’inizio dell’articolo: Attilio Mattei in un disegno di Lazzari sul Messaggero del 1° novembre 1927.