Sabato 10 dicembre 1927. Vigilia della prima trasferta a Milano per la Roma, attesa dalla sfida con l’Inter al campo di via Goldoni. Al seguito della squadra giallorossa ci sono anche il presidente Italo Foschi, come di consueto, l’amministratore delegato Ulisse Igliori e il governatore di Roma (il sindaco dell’epoca) Ludovico Spada Veralli Potenziani. Dalla Capitale partono per Milano anche parecchi tifosi romanisti.
Garbutt è pronto a schierare il 25enne mediano Carlo Zamporlini al posto dell’infortunato Rovida, già assente da due gare in cui è stato rimpiazzato prima da Carpi e poi da Scocco. Zamporlini, all’esordio ufficiale in maglia giallorossa, è nato a Chioggia, in provincia di Venezia, ma si è formato calcisticamente a Roma, nella Fortitudo. Nel 1924-25, impegnato nel servizio militare a Messina, ha giocato nella Messinese per poi rientrare nella Fortitudo. Nell’estate 1927 viene inserito nella rosa della neonata A. S. Roma con cui disputerà 4 gare di campionato e 2 di Coppa Coni nel 1927-28. Dopo aver lasciato la maglia giallorossa giocherà con Terni e Macerata.
Compie 24 anni Marton Bukovi, mediano ungherese del Ferencvaros, che ha militato per una stagione nell’Alba, giocando da centravanti e segnando la bellezza di 23 reti in 16 gare nel campionato 1925-26. Anche grazie ai suoi gol i biancoverdi romani raggiungono in quel torneo la finale per lo scudetto, prima di essere sconfitti nettamente dalla Juventus. Bukovi peraltro è assente nelle due gare dell’ultimo atto del campionato.
Nato a Budapest nel 1903 e cresciuto nell’Ékszerészek, dopo l’esplosione a Roma Bukovi torna in Ungheria per giocare nel Ferencvaros, squadra in cui rimane dal 1926 al 1933 senza più trovare il gol come con l’Alba, anche perché arretra a fare il mediano. Si toglie però la soddisfazione di giocare 12 partite nella nazionale ungherese tra il 1926 e il 1930, affrontando una volta anche l’Italia, proprio a Roma, nel match vinto 4-3 dagli azzurri il 25 marzo 1928.
A metà degli anni ’30 intraprende una lunga e proficua carriera di allenatore che lo porta a guidare per 8 partite la migliore nazionale ungherese di tutti i tempi, tra il 1956 e il 1957.
Nella foto al’inizio dell’articolo: Ludovico Spada Veralli Potenziani, governatore di Roma dal 1926 al 1928 (foto Mediateca Roma).