SABATO 23 LUGLIO 1927. La Roma B (nella foto qui sopra Giorgio Carpi II), formata per otto undicesimi da ex componenti del Roman (soltanto Angelo Bianchi proviene dall’Alba, mentre Scocco e Canestrelli sono ex della Fortitudo), perde 6-0 contro gli ungheresi dell’Attila FC Miskolc al Campo Due Pini, in zona Parioli, in un match amichevole disputato alle 17.30.
«È balzato agli occhi degli spettatori l’undici ungherese in tutta la sua forza e la sua potenza –scrive “Il Messaggero”, sottolineando anche che la Roma è scesa in campo con tanti giocatori giovani – leggermente meno tecnico dell’U.T.E., ma molto più redditizio e deciso l’attacco, forse il miglior quintetto ungherese, magnifica la seconda linea, sicura e ferrea la difesa».
La Gazzetta dello Sport, nella cronaca del match, ironizza sul cappotto subito dai giallorossi: «Stando al risultato e allo svolgimento della partita si comprende subito come la Roma che ha giocato sabato con l’Attila non sia la B, ma la Y, X o Z che il fecondo nuovo club romano possa varare». Nelle file giallorosse, secondo “L’Impero”, si salvano soltanto Fosso, Liberi e Bianchi.
Il mattatore della giornata è Anton Powolny, autore di quattro delle sei reti dell’Attila. Attaccante austriaco, Powolny è ben conosciuto dalle nostre parti in quanto ha appena lasciato l’Inter: con 22 reti in 27 gare disputate, in maglia nerazzurra si è laureato capocannoniere della Divisione Nazionale. In precedenza, tra il 1924 e il 1926, aveva trascinato l’attacco della Reggiana.
Alla luce del pesante ko delle riserve romaniste crescono i timori in vista della sfida che i titolari giallorossi dovranno affrontare, domenica 24, contro gli omologhi dell’Attila: «Il compito per i difensori dei colori romani non è davvero facile – prosegue “Il Messaggero” – saper resistere, o ancora meglio, saper battere una squadra della levatura dell’Attila significherebbe una chiara dimostrazione di quello che la compagine dai colori giallorossi può e saprà fare».
Il quotidiano di via del Tritone, pur non nominandoli, conferma l’esclusione definitiva degli ungheresi Boros e Heger a causa del veto sui calciatori stranieri deciso da un paio di settimane dalla Federcalcio: «Rileviamo intanto con piacere come dalla formazione siano stati esclusi quei giuocatori che ormai non potranno più indossare la maglia dell’A.S. Roma – scrive “Il Messaggero” – non perché mancasse in noi la fiducia verso questi atleti che nella decorsa stagione hanno lottato con lo stesso coraggio dei nostri uomini, ma perché tanto ormai essi devono considerarsi definitivamente esclusi dalle nostre squadre e perciò è perfettamente inutili allenarli con gli atleti che dovranno sostenere il nuovo campionato. Così la prima linea scenderà in campo completamente formata da giuocatori italiani, come tutto il resto della squadra. A destra giuocherà Ziroli, al centro Rovida, poi Sbrana e Chini (che peraltro è di origine argentina, n.d.r.). A interno destro sarà forse posto un nuovo acquisto».
Il 23 luglio 1927, non il 25 luglio come riportato da alcune fonti (è inequivocabile in tal senso un articolo dell’Impero del 27 luglio 1927 che parla di “sabato sera”), l’assemblea generale della Lazio ratifica la nomina di Benito Mussolini a socio vitalizio del club biancoceleste. La mossa era stata suggerita all’indomani della fondazione della Roma, con una lettera d’invito datata 8 giugno 1927, al fine di controbilanciare il crescente potere del neonato club giallorosso. Confermato, al fianco del presidente Ettore Varini, l’incarico di vicepresidente per Giorgio Vaccaro, grande “nemico” del patron romanista Italo Foschi.
ROMA B-ATTILA FC 0-6
Reti: 29’ e 32’ Powolny, 49’Singer, 68’ e 69’ Powolny, 83’ Kautzky.
Roma B: Benzi; Bianchi, Liberi; Isnaldi, Fosso, Carpi II; Andreani, Bossi, Maddaluno, Scocco, Canestrelli. All. King e Piselli.
Attila FC: Nemeth; Maszlonka, Danko; Janowitz, Hajos, Müller; Singer, Riff, Kautzky, Powolny, Muhoray.
Arbitro: Benvignati.