MARTEDÌ 10 MAGGIO 1927. Prosegue l’organizzazione da parte della Juventus di Roma della Coppa Italo Balbo, per squadre capitoline di Seconda e Terza Divisione. La competizione si svolgerà a eliminazione diretta con turni preliminari per ridurre le partecipanti a otto, poi si passerà ai quarti di finale, alle semifinali e alla finale. L’inizio del torneo è previsto per domenica 29 maggio.
Il 10 maggio 1927 compie 8 anni un bambino romano di nome Vittorio Dagianti (nella foto una sua vecchia figurina): appassionato del pallone, diventerà un calciatore professionista dapprima nella Lazio, poi nella Salernitana e nella Roma, con cui giocherà dal 1942 al 1946. Mezzala o mediano a seconda delle esigenze, sarà protagonista di una maxi rissa nel corso della semifinale di Coppa Italia tra Roma e Torino del 23 maggio 1943. In quell’occasione Amedeo Amadei verrà espulso dall’arbitro e poi squalificato a vita per un calcione a un guardalinee. Dopo qualche settimana un’amnistia voluta dal Coni permetterà ad Amadei di tornare in campo mentre Dagianti, un paio d’anni più tardi, confesserà di essere stato lui il vero autore del gesto violento.
Sfogliando il comunicato ufficiale odierno della Figc, nella parte relativa ai tornei riserve e ragazzi del Lazio, si scopre che Esquilino, Alba e Lazio vengono multate di 30 lire «per ritardata presentazione delle squadre in campo» mentre l’Esquilino è multato di ulteriori 5 lire «per mancanza di bandierine agli angoli del campo». Problemi di altri tempi.