DOMENICA 13 FEBBRAIO 1927. È giornata di campionato, ma nella testa di tanti sportivi capitolini, e in quella di Italo Foschi soprattutto, continua a crescere il sogno di creare una grande squadra di calcio, davvero forte, che rappresenti Roma. La questione viene esposta da un eloquente articolo sul quotidiano “L’Impero”, in edicola in quel 13 febbraio 1927: «I nostri colori – si legge – che hanno veduto un ininterrotto o quasi succedersi di sconfitte riportate dalle varie Squadre dell’Urbe, oggi, se qualche alta personalità valendosi del suo prestigio, ne prendesse a cuore le sorti ed imponesse la riforma necessaria, potrebbero trionfare nei vari campi, nei quali gli uomini, alla cui tecnica essi dovrebbero essere affidati, scendessero a battersi».
«Abbiamo un invidiabile numero di squadre fra cui poter scegliere uomini, veri maestri del calcio».
«Abbiamo molte squadre, che restano però incomplete di tutti i mezzi necessari per poter degnamente trionfare, perché non ne abbiamo voluta formare una, una sola, capace di affrontare gagliardamente l’avversario sul campo e tenere degnamente alti i colori di Roma».
«E dobbiamo registrare le sconfitte sempre per le stesse ragioni di manchevolezza».
«Abbiamo sparsi qua e là i migliori uomini e questa dispersione di viva energia ci porta ai continui risultati di 1 a 0, 2 a 1, 3 a 2».
«Abbiamo una magnifica Alba ed una Fortitudo ricche di eccellenti doti tecniche, piagate da qualche profonda manchevolezza e prive di un campo sportivo».
«Abbiamo una Roman signora di ricchi mezzi finanziari, una squadra tutt’altro che calcistica. Ed inoltre, il difetto di correre dietro i nostri migliori giocatori, quando essi hanno firmato il cartellino di altre importanti società di calcio d’Italia».
«Perché noi non abbiamo mai preso sul serio il giuoco del calcio».
«Oggi occorrerebbe mettere un punto fermo… e ricominciare da capo».
«E per ricominciare da capo occorrerebbe, come già si è detto, che un’alta personalità prendesse a cuore la questione calcistica e, raccogliendo ciò che di migliore trova nelle varie squadre e affidandone la direzione ad un vero competente, formasse la degna squadra di Roma».
«Uomini non ne mancano. Vari e degni ne troviamo in ogni Squadra, a sufficienza».
«Poi, tornerebbero anche gli emigranti delle varie Squadre. E sarebbero i migliori».
«Non è vero, Bernardini?».
«Avremo così l’orgoglio di seguire le varie dispute senza tornare più a casa con l’amaro in bocca».
«E non correremo, come oggi, il rischio di veder retrocedere le Squadre alle nostre divisioni inferiori».
«Per tutto ciò, però, occorre molta buona volontà, ed un uomo che se ne interessasse sul serio».
Quell’uomo sarà Italo Foschi, presidente della Fortitudo-Pro Roma e ispiratore della fondazione dell’Associazione Sportiva Roma nel giugno del 1927. Da notare come, nell’articolo, non venga considerata la Lazio.
FORTITUDO BATTUTA 3-1 DAL BOLOGNA: CONTESTATO L’ARBITRO
Il 13 febbraio 1927 è anche giornata di campionato: allo Stadio Nazionale si affrontano Fortitudo e Bologna (nella foto grande un paio di immagini del match pubblicate dal quotidiano L’Impero del 16 febbraio 1927). L’amministrazione capitolina organizza un rinforzato servizio di trasporti pubblici per permettere ai tifosi di raggiungere e lasciare lo il terreno di gioco, nel quartiere Flaminio. Purtroppo l’entusiasmo è frustrato dal risultato del campo, che vede il Bologna imporsi per 3-1. Gli emiliani, per la verità, non giocano una gran partita, ma la prestazione è sufficiente per superare la Fortitudo, sempre più sola all’ultimo posto della classifica.
Il match è pieno di scorrettezze e falli che l’arbitro Mattea non riesce colpevolmente a frenare. All’11’ il Bologna passa in vantaggio con un colpo di testa di Della Valle, servito da un cross dell’ala Pozzi. L’autore del gol viene preso di mira dai tifosi romani e colpito da alcune monete e da un vetro di bottiglia. Così, irritato e spaventato, Della Valle esce dal campo con la volontà di andarsene, per poi essere calmato e convinto a restare dal proprio presidente.
IL PUBBLICO ROMANO LANCIA SASSI, MONETE E BOTTIGLIE
All’inizio della ripresa i padroni di casa sfiorano il pari con un paio d’azioni da calcio d’angolo, ma è il Bologna ad andare ancora in gol: al 63’, su corner di Pozzi, Schiavio riceve palla e la mette in area, dalla linea di fondo, verso Muzzioli che appoggia in rete a due passi dal portiere romano Vittori. Sullo 0-2 per gli ospiti, il pubblico di casa continua nelle sue intemperanze: viene lanciata in campo un’altra bottiglia, sassi e svariate monete mentre i militari individuano un colpevole e lo portano via. Al 75’ il match si riapre con un rigore trasformato da Canestrelli e concesso per un fallo di mano di Gasperi in area emiliana. Due minuti più tardi però una fiondata a rete di Schiavio, che si libera abilmente della marcatura di Corbjons, spegne le velleità di rimonta della Fortitudo fissando il risultato sul 3-1 per il Bologna.
BENE CORBJONS, FERRARIS A CORTO DI FIATO
Nella Fortitudo delude capitan Ferraris. «È giù di forma, ha poco fiato ed è meno mobile di prima», scrive la pagina sportiva del quotidiano “L’Impero”. Spicca la prestazione del terzino Corbjons. Tra gli ospiti si mettono in luce il portiere Gianni, il futuro romanista Monzeglio, Martelli e il bomber Schiavio. Faticano un po’ di più, sulla mediana, Baldi, Gasperi e Genovesi. Della Valle e Perin non brillano così come le ali Muzzioli e Pozzi. A causa degli incidenti l’arbitro Mattea è costretto a interrompere l’incontro per due volte: il Bologna avrà successivamente partita vinta a tavolino per 2-0, decisione curiosa dal momento che in campo aveva ottenuto il successo con un punteggio, sostanzialmente, più favorevole.
ALBA KO CON LA JUVE, ESPULSI MATTEI E ZIROLI
L’Alba, a Torino, si batte meglio dei cugini della Fortitudo, ma esce ugualmente sconfitta contro la Juventus sul campo di Corso Marsiglia. I campioni d’Italia si impongono 1-0 grazie a un rigore trasformato nella ripresa da Pietro Pastore, che avrà anche una breve esperienza nella Roma e diventerà attore professionista. Gli albini recriminano contro l’arbitro Mastellari di Bologna, che, oltre a concedere ai bianconeri il penalty della vittoria, espelle Mattei e Ziroli nella ripresa. La seconda sanzione per la verità, anche agli occhi della stampa romana, appare giustificata per la violenza del fallo dell’attaccante biancoverde. Il direttore di gara sembra comunque condizionato dalle continue “pressioni” del bianconero Bigatto e, al contrario di quanto fatto con gli uomini dell’Alba, prima espelle lo juventino Barale poi ci ripensa lasciandolo in campo. Inoltre il terzino bianconero Allemandi non è tenero con Baviera dell’Alba, che finisce a terra in un paio di occasioni, in circostanze non chiare.
BALLANTE DÀ “SFOGGIO DI PRECISE E ARDITE PARATE”
Nel primo tempo, al 10’, da segnalare una doppia parata di Combi, pur non in perfette condizioni fisiche, su conclusioni di Heger e Ziroli. Poi sono Grabbi, Hirzer e ancora Grabbi a impegnare Ballante, autore di una buona prestazione («ha fatto sfoggio di precise e ardite parate» scrive la “Gazzetta dello Sport” del giorno successivo alla partita). Lo stesso Hirzer colpisce anche un palo.
Nella ripresa il rigore matura dopo 8 minuti, per un paio di contatti sospetti in area albina ai danni Torriani: Pastore trasforma dal dischetto con una fiondata a fil di palo. Gli ospiti si innervosiscono chiudendo il match in 9 uomini: Mattei viene espulso un minuto dopo il gol per una plateale trattenuta su Hirzer mentre Ziroli è cacciato al 71’ per un fallaccio su Grabbi.
BUONA PROVA DI DEGNI, ROVIDA, ZIROLI ED HEGER
Ballante riesce a salvare l’Alba da una debacle con parate a ripetizione su altre conclusioni a rete di Pastore, Hirzer e Grabbi. «La Juventus ha vinto penosamente», scrive nel suo articolo di commento la “Gazzetta dello Sport” che comunque accusa i giocatori albini di non saper mantenere la calma. Buona la prestazione, tra i romani, di Degni, Rovida, Ziroli ed Heger mentre deludono gli attaccanti centrali Fasanelli, Baviera e Pio Maneschi, quest’ultimo alla prima e unica presenza stagionale in campionato. L’Alba, dopo la partita, presenta reclamo scritto per l’arbitraggio, ma con poche speranze di vederlo accolto.
ROMAN ANNIENTATO A TARANTO: 5-0 PER LA PRO ITALIA
Va male anche al Roman, battuto 5-0 a Taranto dalla Pro Italia, nel girone D di Prima Divisione. I biancoverdi pugliesi assaltano la porta del giallorosso Bollini, che è comunque autore di una prestazione encomiabile. L’arbitro Salvadori dà inizio al match alle 14,45 e la Pro Italia si riversa all’attacco: soltanto un paio di volte il portiere di casa Pieri è costretto a intervenire su folate del Roman, soprattutto per iniziativa di Andreani.
I pugliesi sbloccano il risultato già al 12’: lancio di 40 metri di Longhi, tocco di testa di Palmisano e fiondata vincente di Cazzato. Raddoppio al 34’ con Palmisano, servito da Cazzato. Due minuti più tardi il tris è firmato ancora da Cazzato, bravo nel liberarsi della marcatura del romanista Liberi.
Nella ripresa la Pro Italia segna altre due volte: al 58’, su azione di calcio d’angolo, il portiere giallorosso Bollini respinge di pugno un pallone prontamente ribadito a rete da Palmisano di testa. Infine al 68’ Mongelli trasforma un calcio di rigore concesso per uno sgambetto ai danni di Cazzato in area del Roman. Nel finale lo scatenato Cazzato colpisce il palo da posizione decentrata.
Per quanto riguarda il campionato riserve, successo della Fortitudo per 6-0 sull’U.S. Romana (il match si gioca prima di Fortitudo-Bologna, allo Stadio Nazionale) e vittoria per 8-0 dell’Alba sulla Juventus Roma, che abbandona il match prima del fischio finale di gara.
FORTITUDO-BOLOGNA 1-3 (poi 0-2 a tavolino)
Reti: 11’ Della Valle G. (B), 63’ Muzzioli (B), 75’ Canestrelli su rigore (F), 77’ Schiavio (B).
Fortitudo: Vittori; De Micheli, Corbjons; Ghisi II, Ferraris IV, Scocco; Puerari, Cappa, Bianchi I, Sbrana, Canestrelli. All. King.
Bologna: Gianni; Monzeglio, Martelli; Genovesi, Gasperi, Baldi; Pozzi, Perin, Schiavio, Della Valle G, Muzzioli. All. Felsner.
Arbitro: Mattea di Casale Monferrato.
Note: La Fortitudo gioca in maglia bianca con bande orizzontali rossoblù. Dal referto arbitrale, si scopre successivamente, l’incontro risulta terminato al 27’ del secondo tempo. Risultato tavolino su delibera del Direttorio Divisioni Superiori.
JUVENTUS-ALBA AUDACE 1-0
Rete: 53’ Pastore su rigore.
Juventus: Combi; Ferrero, Allemandi; Barale, Meneghetti, Bigatto; Grabbi, Paniati, Pastore, Hirzer, Torriani. All. Viola.
Alba Audace: Ballante; Mattei, Bianchi; Rovida, Degni, Berti; Ziroli, Fasanelli, Baviera, Maneschi, Heger. All. Piselli.
Arbitro: Mastellari di Bologna.
Note: Espulsi Mattei (A) al 54’ e Ziroli (A) al 71’.
PRO ITALIA-ROMAN 5-0
Reti: 12’ Cazzato, 34’ Palmisano, 36’ Cazzato, 58’ Palmisano, 68’ Mongelli su rigore.
Pro Italia: Pieri; Rambaldi, Arzeni; Longhi, Friuli II, Ascanelli; Valetta, Palmisano, Cazzato, Mongelli, Marino.
Roman: Bollini; Nebbia, Liberi; Navarrini, Fosso, Pisanelli; Orlando, Chiocchini, Maddaluno, Andreani, Bonichi.
Arbitro: Salvadori di Livorno.