SABATO 15 GENNAIO 1927: Alla vigilia della sfida contro la Sampierdarenese, in programma allo Stadio Nazionale (l’attuale Flaminio) domenica 16 alle 14.30, tra gli appassionati di calcio della Capitale c’è la consapevolezza che la Fortitudo non può più sbagliare: un passo falso contro i liguri può significare l’addio al massimo campionato. «Alla Fortitudo non è consentito alcun tentennamento – scrive L’Impero – nessun nuovo arresto nella sua faticosa marcia verso l’erta terribile che mena al salvamento dalla retrocessione. Un altro intoppo ancora e per la Fortitudo è definitivamente perduta ogni speranza di far parte per l’anno venturo del plotone delle squadre elette».
L’ostacolo Sampierdarenese non è insormontabile per la Fortitudo, che però ha ben 9 punti in meno degli avversari in classifica: 5 contro 14. All’andata, sul campo di Villa Scassi a Genova, i rossoblù romani erano stati battuti 3-1, ma in trasferta la Samp soffre di più. Per quanto riguarda le formazioni la Fortitudo dovrebbe contare su Vittori in porta, De Micheli e Corbyons terzini, Ghisi, Ferraris IV e Sansoni III mediani, Puerari, Bianchi, Cappa, Sbrana e Canestrelli in avanti. Tra i liguri ballottaggio tra i portieri Bonadeo e Gallino, i terzini annunciati sono Wereb e Vellani, sulla mediana ci dovrebbero essere Mura, Carzino e Bergamino II mentre in avanti il quintetto è formato da Roveda, Cambiaso, Moretti, Del Ponte e Raggio.
Trasferta in Piemonte, contro la blasonata Pro Vercelli, per l’Alba (nella foto, il suo portiere), distante appena 2 punti in classifica dagli avversari (che però hanno una gara in più da disputare). Nel match di andata gli albini si erano imposti con un inequivocabile 3-0 grazie alle marcature dei futuri romanisti Ziroli e Fasanelli (doppietta). In Prima divisione incontro casalingo per il Roman, che ospita l’Ideale, formazione di Bari, vincitrice all’andata per 1-0.