LUNEDÌ 14 FEBBRAIO 1927. All’indomani della giornata di campionato, il commissario tecnico della nazionale Augusto Rangone dirama la lista dei convocati per la sfida contro la Cecoslovacchia del 20 febbraio. Ci sono anche Attilio Ferraris IV della Fortitudo, che pure sta attraversando un periodo di scarsa forma, e il romano Fulvio Bernardini dell’Inter (nella foto grande).
Quindici convocati (De Prà, Caligaris, Allemandi, Barbieri, Bernardini, Janni, Conti, Baloncieri, Libonatti, Rossetti, Levratto, Bellini, Pietroboni, Schiavio e Magnozzi) dovranno trovarsi a Bergamo, mercoledì 16, presso l’Hotel Moderno alle ore 12, muniti di indumenti di gioco esclusa la maglia. Nello stesso giorno è infatti prevista un partita di allenamento contro l’Atalanta.
Altri sei giocatori (Gianni, Burlando, Ferraris IV, Pozzi, Rivota e Della Valle), evidentemente considerati riserve, vengono convocati per venerdì 18, alle ore 16, presso il campo del Milan a San Siro. Confermata l’assenza per infortunio di Combi, Rosetta e Cevenini III. Nel frattempo emerge anche l’indiscrezione di un’amichevole contro il Portogallo da giocare ad aprile, forse il 7, a Torino.
FORTITUDO NEI GUAI, LA SALVEZZA È LONTANISSIMA
Per quanto riguarda il campionato c’è da registrare, nel girone B della Divisione Nazionale, la quasi matematica retrocessione della Fortitudo, distante cinque punti (con due punti a vittoria) dall’ultima posizione utile per la salvezza, occupata dalla Cremonese, che però deve giocare ancora quattro gare contro le tre dei romani.
Nel girone A difficoltà crescenti per l’Alba, agganciata al terzultimo posto dall’Hellas Verona di Guido Masetti, vittorioso 2-1 sulla Pro Vercelli. Romani e scaligeri tuttavia non hanno perso contatto con il Brescia, fermato incredibilmente sullo 0-0 dal Napoli (al primo punto stagionale) e avanti di due punti su entrambe le avversarie a tre giornate dalla conclusione del campionato. È nei guai anche il Roman, che nel girone D della Prima Divisione si trova penultimo a 3 punti dalla zona salvezza.