Il nostro 1927. La prima della Roma a Milano: 3-3 con l’Inter

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Domenica 11 dicembre 1927. La Roma chiude il girone d’andata del massimo campionato pareggiando 3-3 a Milano, nella prima sfida della sua storia contro l’Inter («una grande avvicente battaglia» scrive “La Gazzetta dello Sport”). I giallorossi lasciano il campo di via Goldoni pieni di rimpianti per un vantaggio di due gol gettato al vento negli ultimi 8 minuti di gara, ma orgogliosi per la prova maiuscola. In tribuna, ad assistere all’incontro, ci sono il presidente del Coni Lando Ferretti, quello della Roma Italo Foschi e l’amministratore delegato giallorosso Ulisse Igliori.

Inter-Roma 3-3, sugli spalti anche i tifosi giallorossi

Sulle gradinate anche numerosi tifosi romanisti, arrivati dalla Capitale appositamente per la partita. A dare il calcio d’inizio simbolico del match è il governatore di Roma Ludovico Spada Potenziani, giunto anche lui a Milano per tenere alti i colori della Città Eterna. Lo spettacolo è pirotecnico: dopo un quarto d’ora il centravanti giallorosso Bussich conclude un’azione travolgente della Roma con un tiro di poco a lato. Risponde Zanotto con una saetta che sfiora la porta di Rapetti.

Match pirotecnico: segnano subito Zanotto e Bussich

L’Inter passa in vantaggio al 21’: Fulvio Bernardini, non ancora idolo romanista, serve Savelli che colpisce il palo, Zanotto si avventa sul pallone ribadendo a rete, Rapetti para ma non trattiene cosicché la stessa mezzala nerazzurra firma l’1-0. La Roma reagisce immediatamente: Fasanelli e Cappa falliscono due occasioni ghiotte prima del pareggio al 38’. Chini si libera del controllo di Pietroboni e, dai 30 metri, fa partire un siluro respinto di pugno in corner da Degani. Ziroli calcia dalla bandierina, il portiere nerazzurro prova a smanacciare senza successo e così per Bussich è un gioco da ragazzi entrare in rete col pallone.

Raggiunto il pareggio i giallorossi diventano padroni della gara, sfiorando il raddoppio poco prima dell’intervallo, quando un tiro improvviso di Ziroli costringe Degani alla difficile parata. Il portiere nerazzurro resta a terra per un minuto, leggermente infortunato, poi si riprende.

Nella ripresa la Roma va sul 3-1

In apertura di ripresa Rapetti salva su Conti lanciato a rete, ma la Roma non si spaventa e trova il raddoppio al 48’ con un’azione spettacolare: Degni serve Ziroli, traversone al volo per Cappa, rovesciata verso Bussich che da 20 metri batte Degani con una fiondata potentissima. Con l’Inter alle corde la squadra giallorossa non si ferma, alla ricerca del 3-1 che matura al 70’: capitan Ferraris fa suo un pallone toccato da Cappa, controlla e va al tiro colpendo il palo, Chini Ludueña si avventa sulla respinta e firma il tris romanista.

Arturo Chini Ludueña

Arturo Chini Ludueña, ala sinistra della Roma

Garbutt troppo prudente, l’Inter pareggia

Quando i ragazzi di Garbutt ormai pregustano il successo, l’Inter ha un moto d’orgoglio e diventa protagonista di un forcing tambureggiante. Si racconta che a questo punto è proprio l’allenatore inglese della Roma, troppo prudente, a ordinare ai suoi il “tutti indietro”, facilitando così la rimonta dei padroni di casa. Prima Rapetti è miracoloso su un tentativo interista poi, all’82’, l’ex milanista Savelli riapre i giochi segnando con un tiro angolato, su assist di Conti. Il pubblico milanese si alza in piedi per “spingere” i nerazzurri verso il pareggio che arriva nei minuti di recupero, dopo il 90’: calcio d’angolo con il pallone che si allontana dalla porta romanista, Papa e Pietroponi vanno verso la sfera, il primo la lascia al biondo mediano della nazionale che si coordina da fuori area e lascia partire «un proiettile che fischia fulmineo su dieci teste, s’incunea nell’angolo alto a destra della casa romana e scuote la rete. Delirio. La fine», scrive “La Gazzetta dello Sport”.

Bel gioco, ma tanti rimpianti giallorossi

La formazione giallorossa se ne torna a Roma con il rimpianto dei due gol incassati nel finale e delle tante occasioni sprecate sotto porta, ancora una volta: «La squadra romana si è dimostrata più organica e più completa – scrive il quotidiano “La Stampa” del 12 dicembre 1927 – tanto che con maggior fortuna e con un po’ più di decisione dei suoi attaccanti, avrebbe potuto conseguire ieri una vittoria con clamoroso punteggio. Parecchie occasioni facili sono state infatti sciupate quando il goal sembrava già in rete; altre sono state frustrate dalla più nera sfortuna».

La “Gazzetta dello Sport” sottolinea la maggiore organizzazione di gioco della Roma a fronte della qualità degli uomini dell’Inter: «Ad una miglior tecnica nei singoli individui in maglia nerazzurra – scrive la “rosea” – risponde il più pronto scatto, la più intelligente impostazione e maggior nitidezza delle azioni romane».

La prima di Zamporlini, delude Bernardini

Nella Roma esordio in campionato per Carlo Zamporlini, ex calciatore della Fortitudo, mentre Ferraris è «in giornata superba» (cit. “La Gazzetta dello Sport”) e riesce a distinguersi sia in fase di costruzione che di interdizione («neutralizzò completamente l’opera di Rivolta» scrive la “rosea”). Convincente l’attacco con Bussich autore di una doppietta e splendidamente assistito dalle ali Ziroli e Chini Ludueña. Buone anche le prove del terzino destro Mattei e del centromediano Degni.

Tra i nerazzurri prestazione incolore del romano Fulvio Bernardini, in difficoltà al centro della linea mediana. Va meglio il suo collega di reparto Pietroboni, oltre agli attaccanti Conti e Zanotto. La Roma chiude il girone d’andata al settimo posto, con 10 punti in 10 gare nel girone B della Divisione Nazionale.

inter meazza

Una formazione dell’Inter 1927-28: Bernardini è il penultimo

INTER-ROMA 3-3
Reti: 21′ Zanotto (I), 38′ e 48′ Bussich (R), 70′ Chini Ludueña (R), 82′ Savelli (I), 90′ Pietroboni (I).
Inter: Degani; Gianfardoni, Coppo; Pietroboni, Bernardini, Papa II; Conti, Zanotto, Meazza, Savelli, Rivolta. All. Weisz.
Roma: Rapetti; Mattei, Corbjons; Ferraris IV, Degni, Zamporlini; Ziroli, Fasanelli, Bussich, Cappa, Chini Ludueña. All. Garbutt.
Arbitro: Montessoro di Milano.

Nella foto all’inizio dell’articolo: un ritratto di Attilio Ferraris apparso sul Messaggero del 13 dicembre 1927 a firma del disegnatore Lazzari.

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