IL NOSTRO 1927. Fortitudo a valanga: 6-0 sul Verona

Fortitudo Verona

GIOVEDÌ 16 GIUGNO 1927. Scoppiettante successo della Fortitudo che supera 6-0 in Coppa Coni l’Hellas Verona (nella foto qui sopra), vendicando il 6-1 incassato all’andata. Mattatore è l’ungherese Boros con una tripletta; segnano anche Sbrana (doppietta) e Puerari.
L’asfissiante caldo di giugno (si gioca alle 16.55 allo Stadio Nazionale, con inizio ritardato di 25 minuti rispetto all’orario previsto) condiziona in parte la prestazione dei 22 uomini in campo, che non spiccano per dinamismo.

Grande Fortitudo: Verona annientato

Nella prima linea della Fortitudo, nonostante i sei gol realizzati, non brillano Cappa e il centravanti Bramante, quest’ultimo in precarie condizioni fisiche («vagava inutilmente per il campo commettendo un’infinità di falli» scrive di lui “L’Impero”). Al 40’ si fa male anche Corbjons, che esce temporaneamente dal campo e poi rientra con coraggio, venendo coadiuvato opportunamente dall’altro terzino Canestrelli, ormai a suo agio nel nuovo ruolo. Da sottolineare anche un palo colpito da capitan Ferraris IV, in occasione dell’azione del raddoppio, un gol annullato a Cappa per fuorigioco nella ripresa e una miracolosa parata di Rapetti, che leva il pallone del gol della bandiera dai piedi del brasiliano Porta, a due passi dalla linea bianca. Nel Verona il giovane portiere titolare Masetti, che sarà capitano e campione d’Italia con la Roma, è sostituito per l’occasione da Cavalleri I.

Un minuto di raccoglimento per il ciclista Bottecchia

In apertura di ripresa l’arbitro Dani di Genova, dopo pochi istanti di gioco, sospende il match per osservare un minuto di raccoglimento in memoria di Ottavio Bottecchia, celebre ciclista morto il giorno precedente a 33 anni dopo 12 giorni di agonia in seguito a un misterioso incidente. I tifosi sugli spalti si levano il cappello nonostante il sol leone e, in risposta a una voce che urla «camerata Ottavio Bottecchia», rispondono in coro gridando «presente».

Nuova replica di Foschi a Vaccaro

Il giornale “Il Tevere” del 16 giugno 1927 pubblica l’ulteriore puntualizzazione di Italo Foschi, presidente della neonata A.S. Roma, che respinge le allusioni del suo nemico giurato Giorgio Vaccaro, vicepresidente della Lazio, di scarsa dimestichezza con l’attività sportiva: «Nessuno a Roma ignora, e non dovrebbe ignorarlo lui (Vaccaro, n.d.r.), che sono stato un appassionato cultore degli sports atletici, e i frequentatori di alcune palestre romane potrebbero testimoniargli aver io raggiunto risultati non disprezzabili nella corsa, nel salto, nel sollevamento pesi, nella lotta. E negli ultimi anni, malgrado gli incarichi politici che assorbivano gran parte della mia attività, ho diretto tre società sportive delle più fiorenti della Capitale. A me va riconosciuto il merito di aver valorizzato, come non era mai avvenuto per il passato, il giuoco del calcio a Roma, con la strenua difesa delle nostre società, di aver fondato attraverso l’organizzazione rionale numerose società sportive e di aver infine creato quell’Ispettorato Sportivo della Federazione dell’Urbe che, prima fra tutte le federazioni d’Italia quando ancora il Partito non aveva inquadrato lo sport, ha dato una grande importanza al problema dell’educazione fisica della gioventù romana. Tanto per la verità».

Fortitudo calcio

Italo Foschi, presidente della Roma

Nella giornata odierna, a conferma del suo prestigio sportivo, Foschi è nominato nella commissione d’inchiesta che dovrà far luce sugli incidenti, di cui uno mortale, che hanno funestato il Gran Premio Reale di Roma di automobilismo della domenica precedente.

In serata tutti i rappresentanti della società sportive della Città Eterna sono convocati per le 20, presso il locale “La tazza d’oro” in via Frattina, per commemorare il ciclista Bottecchia. Da inchieste giornalistiche fatte dopo la Seconda guerra mondiale emerge come non sia da escludere l’ipotesi di un attentato fascista come causa della morte del campione d’origine veneta.

FORTITUDO-HELLAS VERONA 6-0
Reti: 26’ Boros, 44’ Sbrana, 61’ Boros, 63’ Sbrana, 88’ Boros, 89’ Puerari.
Fortitudo: Rapetti; Canestrelli, Corbjons; Scocco, Ferraris IV, Zamporlini; Puerari, Boros, Bramante, Cappa, Sbrana. All. King.
Hellas Verona: Cavalleri I; Carra II, Salgarelli; Cavalleri II, Bosio, Chiecchi II; Porta, Chiecchi III, Morandi, Paronzini, Recchia.
Arbitro: Dani di Genova.
Note: in apertura di secondo tempo osservato un minuto di raccoglimento in memoria del ciclista Ottavio Bottecchia, morto il giorno precedente.
Nota sulle fonti: Il quotidiano romano “L’Impero” del 18 giugno 1927 riporta la seguente formazione del Verona: Cavalleri I; Carra II, Salgarelli; Nobis, Castiglioni, Chiecchi II; Porta, Morandi, Chiecchi III, Diamantini, Forti.

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