Che fine ha fatto Claudio Caniggia? Fa il bancomat della figlia

Inauguriamo su Storia della Roma una nuova rubrica, il Che fine ha fatto? In questa prima puntata parliamo di Claudio Caniggia, che a dire il vero con la Roma ha giocato meno partite rispetto a quelle che pensavo. Nato il 9 gennaio 1967, Caniggia arriva nella Capitale nell’estate del 1992 per 13 miliardi di lire, dopo essere cresciuti calcisticamente nel River Plate e dopo aver vestito in Italia le maglie di Hellas Verona e Atalanta. Con la Roma in campionato gioca solamente 15 partite segnando 4 reti. Il 21 marzo del 1993 infatti, dopo la partita casalinga con  ilNapoli,  viene trovato positivo alla cocaina e squalificato per 13 mesi, in seguito alle controanalisi del 6 aprile. In pratica la sua avventura con la Roma finisce quel giorno.

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C ‘è tuttavia un aneddoto molto curioso che lo lega ai miei ricordi giallorossi. Detto delle 4 misere reti in campionato, Caniggia ne segna anche due in Coppa Italia, la prima nei sedicesimi a Taranto, la seconda il 10 marzo in una pazza semifinale vinta per 2-0 all’Olimpico contro l’invincibile Milan di Capello che non perdeva da 11 mesi. Al 90° un assist di Haessler lo lancia solitario verso la porta rossonera difesa da Cudicini, Caniggia si ricorda del soprannome di figlio del vento e con un assurdo pallonetto beffa il portiere avversario cambiando di fatto il valore di quella vittoria in vista della sfida di ritorno a San Siro (che la Roma perde 1-0 conquistando la finale).

Ma che fine ha fatto Caniggia dopo la Roma? Come finì la carriera dell’uomo che fece fuori l’Italia dal Mondiale del 1990? Al termine della squalifica se ne andò in Portogallo, al Benfica (23 presenze e 8 gol) e nel 1995 tornò in Argentina, stavolta al Boca Juniors (29 presenze e 12 gol nella stagione 1995-1996). Nel 1996-1997 rimase inattivo mentre le due stagioni successive indossò ancora la maglia del Boca Juniors (17 presenze e 5 gol). Poi tornò in Italia, nell’amata Bergamo, nel settembre del 1999 all’Atalanta, in Serie B, dove giocò 17 partite (1 gol). L’anno successivo scelse il Dundee FC, mentre nel 2001 venne acquistato dal Glasgow Rangers, dove rimase due stagioni. Complessivamente in Scozia ha collezionato 77 presenze e segnato 21 gol. La sua attività agonistica sembrava chiusa nella stagione 2003-2004 quando decise di spostarsi in Qatar, nel Qatar Sports Club, dove giocò 18 partite segnando 5 gol. Invece nella stagione 2012-2013, all’età di 45 anni, verrà ingaggiato dalla società semiprofessionistica inglese del Wembley, dove segnerà un gol all’esordio in FA Cup.

 

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E oggi? Caniggia le ha tentate un po’ tutte, le corse con i kart vista la passione per i motori (a Bergamo fece secco il cagnolino di Vavassori insieme a Doni), i progetti mai partiti di scuole calcio insieme all’eterno amico Maradona, la fama di intermediario tra Argentina e Inghilterra. Tuttavia l’unico ruolo che sembra ricoprire oggi è quello di bancomat della figlia Charlotte, la bomba sexy che ha fatto impazzire Twitter, come lei stesso a dichiarato descrivendo la sua filosofia di vita: «Mi sveglio alle 11, vado in palestra, alla spa e alle otto di sera stappo il mio champagne. Tanto mi mantiene la carta di credito di papi…».

 

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